Shanghai e' uno dei più importanti centri urbani della Cina; è localizzata sulla riva sinistra del fiume Huangpu, a 25 km dalla sua affluenza nello Yangtze. In passato rappresentava un punto favorevole di collegamento tra la costa e le regioni interne. Durante il diciannovesimo secolo più di ogni altra città cinese interessò l'espansione coloniale occidentale. La sua fondazione risale all'XI secolo. In origine non era altro che un piccolo centro mercantile. Dal 1100 iniziò ad affermarsi come importante centro manifatturiero e per lo smercio del cotone, una delle principali risorse della città fino al XIX secolo. In tarda età imperiale era una città murata; rappresentava un'unità territoriale importante che raccoglieva molteplici distretti e comprendeva una popolazione fra le duecento e le trecentomila persone. I primi tentativi di aprirla al commercio straniero si ebbero nel 1832, quando il capitano Hugh Hamilton Lindsey sulla nave inglese Amherst aveva forzato le autorità locali a riceverlo con l'intenzione di convincerle ad aprire il porto al commercio con l'Occidente. L'apertura della città ai commerci e alla presenza straniera avvenne in seguito alla prima guerra dell'oppio, conclusasi con il trattato di Nanchino (1842). Divenne infatti uno dei primi porti adibiti al commercio internazionale. Gli inglesi vi aprirono una concessione straniera a settentrione della città murata, seguiti nel 1847 dai francesi e nel 1895 dai giapponesi. Nel 1853 la rivolta dei Taiping portò alla devastazione dell'intera città. L'economia della Shanghai ottocentesca era prevalentemente controllata da stranieri: essi avevano il controllo delle dogane, vantavano un proprio organo di polizia e amministrazione autonome da quelle cinesi. Anche se l'occupazione straniera colpì duramente l'industria manifatturiera, fiorirono numerose compagnie di navigazione. I giapponesi cominciarono a costruirvi le prime fabbriche in seguito al conflitto Sino-Giapponese (1894-1895). All'alba della nascita della Repubblica di Cina, grazie ad un'economia fiorente ed una solida èlite imprenditoriale, fu uno dei centri urbani più prosperi: divenne nota con il nome di "la Parigi dell'Est" o la "Parigi d'Oriente". Tra il 1918 e il 1927 vi succedettero numerosi scioperi e il 1° luglio 1921, nella concessione francese venne fondato il Partito Comunista Cinese, successivamente duramente colpito alle epurazioni perpetrate da parte dell'esercito del Guomingdang. Nel 1932 la città venne in parte distrutta dai bombardamenti navali per stroncare le proteste cinesi contro l'invasione giapponese della Manciuria. La città cadde in mano giapponese nel 1937 durante il secondo conflitto Sino-Giapponese. Dagli ultimi anni dell'800 fino al termine della seconda guerra mondiale, la peculiarità di Shanghai fu rappresentata dalla divisione della metropoli in tre aree soggette ad amministrazione separata: la concessione internazionale, la concessione francese e la città cinese. Nel 1949 la città fu liberata dall'esercito comunista. Le Concessioni vennero abolite ed in seguito vennero potenziati i settori industriali, il porto e i cantieri navali. Shanghai divenne quindi uno dei pilastri dell'economia pianificata per l'importanza della sua industria, mentre la sua vocazione imprenditoriale e cosmopolita ha pesato come uno stigma negativo. Attualmente il settore più importante e' il metallurgico, seguito da quello automobilistico (Shanghai e' una famosa marca automobilistica), chimico, petrolifero, dell'industria cartacea. Oltre ad avere numerose industrie e' un importante centro culturale, dotato di istituti superiori e Università. La via più importante di tutta la città e' denominata Bund (l'attuale Zhongshan Lu in omaggio a Sun Yatsen).

La città e' popolata da più di 8 milioni di abitanti. Come per Pechino, Tianjin e Chongqing , rappresenta un'unità amministrativa autonoma. Dal 1979 e' gemellata con Milano.